“Dopo le mostre ‘Con gli occhi di Caselli’, che abbiamo approntato nel 2017, negli spazi pubblici di Lerici e Porto Venere – dichiara Asti, che è anche il curatore di questa rassegna – grazie al lavoro compiuto dall’Archivio, abbiamo voluto dare l’opportunità ai suoi tanti estimatori di poter nuovamente ammirare le opere di questo artista che, per troppi anni, è stato dimenticato dalle istituzioni spezzine. Abbiamo quindi dato pubblico avviso dell’iniziativa, ricevendo un’entusiasmante risposta da numerosi collezionisti, che già avevano archiviato le opere in loro possesso o che hanno deciso di farlo con l’occasione”. La mostra, di cui verrà realizzato un catalogo, è dunque un ricognizione sul lavoro dell’artista presentando sia alcune opere esposte nella mostra della galleria Minotauro nel 1971, e altre mai esposte pubblicamente. “In un primo tempo avevamo pensato di esporre soltanto 22 opere, facendo riferimento alla mostra, del 1930, di cui venne edito un piccolo catalogo (sarà possibile consultarne la copia in possesso dell’archivio, ndr), dal titolo ‘30 Quadri di Giuseppe Caselli’, ma la grande partecipazione degli spezzini con le loro opere provenienti dalle collezioni private – precisa Paolo Asti – ci ha fatto ripensare il tutto. Abbiamo deciso quindi di raddoppiare le opere esposte dividendo la mostra, che resterà aperta fino al 10 dicembre, in due sessioni espositive di 22 opere ciascuno, tra cui 2 che riportano l’etichetta del Premio del Golfo della Spezia, così da titolarla appunto ‘22+22 Quadri di Giuseppe Caselli’”. Nel corso della sua lunga carriera, Caselli ha dipinto migliaia di quadri, raffigurando ampiamente il territorio della provincia della Spezia, il suo golfo e la Lunigiana; ha ritratto numerosi personaggi della storia spezzina e innumerevoli scene dedicate al mare. Ha anche rappresentato la vita nel campo di prigionia di Mauthausen, dove è stato prigioniero durante la Prima Guerra Mondiale, e ha prodotto numerosi dipinti premonitori del dramma del successivo conflitto. Per facilitare la fruizione, nella mostra di Startè che inaugura sabato alle 17.30, ogni opera sarà dotata di un Qr Code che, inquadrato con il telefonino, rimanderà alla scheda completa (con le foto di Enrico Amici) e al suo certificato di autenticità realizzato dalla società Ipsum con tecnologia Nft. Inoltre, nel corso della mostra (con contributi critici di Valerio Dehò e Francesco Vaccarone), saranno realizzate numerose iniziative di contorno.
Marco Magi
Fonte: La Nazione